IL MANIFESTO PER L'UNITA'
DEL LAZIO MERIDIONALE

Atina - 31 marzo 1998

 

La Storia ci ha tramandato anacronistiche divisioni territoriali-amministrative, che a' tempo della loro attuazione soggiacevano ai più disparati principi e criteri di formulazione; spesso l'accorpamento di determinati comuni in province ha seguito solamente logiche e motivazioni dettate da situazioni contingenti che manifestano, ora, tutte le loro intrinseche contraddizioni.

In effetti, vi sono province che si perdono nel nome altisonante del capoluogo; vi sono, al contrario, aree provinciali che derivano o vengono associate a determinati caratteri naturali o creati dall'uomo, che assumono rilievo particolare, in quanto acquista importanza non tanto una singola città o località, ma l'intero territorio della provincia.

E ciò perchè storicamente l'Italia è il risultato di culture, tradizioni, economie, territori rafforzatisi e consolidatisi intorno a "mille campanili".

Nella storia, poi, la provincia ha rappresentato anche la suddivisione per ragioni politico-militari a seguito di conquiste, annessioni, concessioni tra regnanti di determinati territori e, pertanto, non aveva grande importanza l'omogeneità culturale, quando la funzionalità dì amministrazione e di governo.

Un caso esemplare è rappresentato proprio dall'istituzione delle province di Littoria (oggi Latina) e Frosinone, determinate dall'accorpamento di un vasto territorio al Lazio, che per questo motivo è storicamente e geograficamente considerata una "regione indefinibile".

E ciò, soprattutto, in ragione delle sue origini, considerato che il Lazio si formò nella sua attuale delimitazione territoriale tra il 1926 e il 1928 appunto con la sottrazione alla Campania del territorio situato alla sinistra del fiume Liri-Garigliano, comprendente il Sorano, la Valle di Comino, il Cassinate e tutta l'area del Golfo Formia-Gaeta, fino alle Isole pontine, il tutto parte integrante di Terra di Lavoro, territorio per molti secoli appartenuto al Regno di Napoli e al Regno delle due Sicilie.

Pertanto, la zona compresa tra Sora e Cassino venne "aggiunta" alla Ciociaria propriamente detta, costituendo così la provincia di Frosinone, che, secondo il primo decreto del 6 dicembre 1926 doveva avere uno "sbocco al mare", in quanto avrebbe dovuto includervi la fascia litorale compresa tra Terracina e Minturno.

Ma in seguito, per tutta una serie di motivi, il decreto fù modificato più volte, per cui la provincia di Frosinone assunse i suoi attuali confini.

La provincia di Frosinone, perciò, venne creata per amministrare, piuttosto che per unione, omogeneità e naturale gravitazione intorno al capoluogo.

Ora, il ruolo ingombrante e la spinta propulsiva di Roma ha di fatto favorito le aree ad essa contigue a Nord delle province di Frosinone e di Latina, provocando un processo di marginalizzazione a danno del Lazio meridionale.

Il disorganico sviluppo che si è localizzato lungo la dorsale autostradale Roma-Napoli ha aggravato la situazione sociale ed economica delle zone interne (Sorano e Valle di Cornino) e quelle litorali (Golfo Formia-Gaeta), che, invece, attraverso il Cassinate sono storicamente, geograficamente e orograficamente legate da un comune processo "trasversale" in un'area vasta ricompresa tra il Parco nazionale d'Abruzzo e il Mar Tirreno

L' istituenda Città metropolitana di Roma spingerà le Province di Frosinone e Latina verso il territorio della provincia romana, di cui si prevede la soppressione, liberando il Lazio meridionale, che ritrova così la sua "storica" autonomia nel contesto di uno Stato federale, posto a base della riforma della seconda parte della Costituzione.

2.

Diventa, pertanto, attuale e realistica l'idea di istituire la nuova provincia del Lazio meridionale, la cui caratteristica principale consiste nella "tripolarità", in quanto il suo territorio è composto di tre vaste aree con tre poli di riferimento: Lirinia, Valle di Comino, Cassinate e Golfo Formia-Gaeta.

Attualmente, il territorio del Lazio meridionale è interessato all'attuazione di un processo di superamento del "campanilismo"; nel Sorano, in particolare, si è svolto il 21 aprile 1991 il Referendum consultivo per istituire il nuovo Comune metropolitano di LIRINIA.

Anche nel Cassinate e nel Basso Pontino è stato avviato lo stesso processo, facendo così emergere plasticamente la configurazione tripolare della istituenda provincia del Lazio meridionale.

Il Manifesto per l'Unità del Lazio Meridionale viene lanciato da Atina, perchè questa città è la cerniera geografica e storica che lega il Sorano-Valle di Comino al Cassinate.

Nei prossimi mesi, la proposta di legge per l'istituzione della nuova provincia del Lazio meridionale verrà illustrata in tutti i 64 comuni ricompresi in questo vasto territorio, da Settefrati a Ventotene, dove si concluderà con un grande Congresso la necessaria opera di informazione del MOVIMENTO EUROPEO PER L'UNITA' DEL LAZIO MERIDIONALE, in via di costituzione.

Proprio a Ventotene, ove Altiero SPINELLI, Ernesto ROSSI e Eugenio COLORNI - nel 1941 - lanciarono il Manifesto per l'Italia federale in un'Europa Unita.